Cos’è la speranza?
Per chi crede la speranza è abbandonarsi tra le braccia di Dio! Per tutti gli altri probabilmente è la fiducia che le cose in futuro miglioreranno, andranno bene. Sono anni che viviamo di speranza, forse e per fortuna per allontanare le ombre di una realtà molto complessa e con vari problemi. Se ci mettiamo a pensare a tutto quello che non va in questo mondo e nel nostro bel paese, se non cerchiamo in noi una dose massiccia di speranza siamo perduti. Quando ti nasce un figlio, vuoi che sia sano, che cresca bene, che sia serio, che faccia incontri giusti, che diventi donna o uomo completo, che trovi un bel lavoro e si faccia una famiglia serena. Sembrano tavolette di un domino, ma probabilmente è cosi per tanti di noi. Ce lo diciamo da sempre, questi desideri sono comuni per ogni figlio, quando parliamo di ragazzi con difficoltà tutto ciò cambia aspetto. Spesso eliminiamo dei passaggi e ci concentriamo sul “speriamo sia sereno, incontri amici veri e persone che non lo facciano soffrire”. Noi del CBD abbiamo imparato che le cose belle dobbiamo cercare di costruirle, non possiamo lasciare al caso il futuro dei nostri figli e da sempre interveniamo per renderlo possibile. Cosa può essere la Coop Big Bang, se non la strada per creare un futuro migliore ai nostri giovani? Stiamo facendo una cosa grandiosa e come soci dobbiamo esserne consapevoli ed orgogliosi. Si veramente orgogliosi perché se proseguiamo in questo percorso come è stato ipotizzato, il prossimo passo, dopo il lavoro retribuito, sarà la residenzialità leggera, semi protetta, seguita in modo più o meno invadente da operatori o volontari. Come faremo a lasciar andare i nostri figli? Io non lo so, siamo giustamente protettivi nei loro confronti ma, se non lasciamo andare la corda l’aquilone non volerà mai in alto! Quindi, fiducia o speranza, diamoci da fare per ottenere ciò che è giusto per ogni uomo, la libertà. Fino a qualche tempo fa mi ero sempre concentrato sul migliorare le abilità, le competenze, l’autonomia di mio figlio, intendendo tutte quelle attitudini che potessero aiutarlo a rendergli la vita più piena e serena.
Ho sempre trascurato una cosa, metterlo in condizione di essere libero di scegliere. Tutto il lavoro che facciamo con i nostri figli, serve per aiutarli nell’autonomia, nella gestione delle cose della vita quotidiano, ma dal momento che diventano adulti, gli chiediamo cosa vogliono veramente fare? Certo probabilmente non tutte le scelte le potranno fare loro, molte saranno accompagnate e alcune di fatto saranno nostre, non dimentichiamolo però, che senza la libertà di scelta non si diventa adulti. Questo ragionamento lo abbiamo fatto anche nell’approccio al progetto LAB di cui parleremo diffusamente in un altro articolo del giornalino. Lavoro Autonomia Benessere, condizioni auspicate per il futuro dei 19 giovani che si sono proposti per questo percorso ( non progetto), che aveva l’ambizione di insegnare loro
come muoversi in sicurezza in una cucina, al bar e in una sala, proprio come in un ristorante. Abbiamo voluto chiarire subito a queste persone che sarebbero andate a fare una cosa da “grandi”, e per fare questo abbiamo coinvolto direttamente i giovani con una riunione specifica per loro. Si sono trovati ad ascoltare e a parlare con i loro futuri docenti che gli hanno spiegato ciò che si pensava di fare insieme. Non c’erano i genitori, ci siamo rivolti solo a loro dicendo che questo non era un “gioco” ma una cosa importante, professionale, il primo passo per entrare a lavorare al Ventunogrammi.
Ci siamo riusciti?
Pensiamo di essere sicuramente riusciti a dare un segnale per loro e soprattutto per i loro genitori.
Non si gioca più, si lavora.
Questa è la nostra speranza!
Marco Colombo